TikTok: un nuovo modo di esprimere l’Employer Brand
TikTok nasce nel 2016 in Cina e in pochi anni si è affermato in tutto il mondo occidentale. È da considerarsi superata la fase di “novità”, in cui il social si poteva definire alternativo o di tendenza. Ora è infatti un prodotto ben conosciuto, maturo, ma non per questo senza potenzialità.
I micro-video, infatti, non raccontano più solo di balli o challenge, ma anche di tematiche più impegnative, come il mondo del lavoro. A conferma del potenziale di TikTok per l’HR, l’azienda ha presentato a luglio una nuova funzionalità: Resumes.
TikTok Resumes
TikTok Resumes è un programma pilota progettato per implementare sulla piattaforma un tool dedicato al recruiting. Per tutto il mese di luglio, è stata infatti attivata negli USA una fase di test che ha coinvolto alcuni tra gli Employer più ricercati dal target di riferimento, tra cui: Alo Yoga, Chipotle, Contra, Movers+Shakers, Shopify, Target e WWE.
Gli utenti americani in cerca di lavoro sono stati invitati a candidarsi mostrando in modo creativo e autentico le proprie competenze ed esperienze attraverso un video originale, non un vero curriculum ma nemmeno un balletto, corredato dall’hashtag #TikTokResumes.
Questo beta test su invito si configura come un lancio pubblicitario, un passo ufficiale dell’azienda che riconosce come il mondo delle HR sia importante per il social network, già ricco di opportunità per Employer ed Employee.
Oltre a Resumes: le potenzialità di TikTok per le risorse umane
Le generazioni si susseguono, e così i social network. Cercare i talenti più giovani su LinkedIn potrebbe non essere la decisione giusta per un Recruiter, considerando che solo il 19,3% degli utenti Linkedin appartiene alla Gen Z.
In questo flusso di comunicazione, relativamente nuovo, possono inserirsi i processi di Employer Branding per affermarsi in un mercato del lavoro reso altamente competitivo dalle necessità nate dalla pandemia e dalla sempre maggiore propensione al cambiamento dei lavoratori.
Le opportunità sono molteplici, e già colte da alcuni precursori.
Metterci la faccia… e l’esperienza
Ambassador, Recruiter, Headhunter sono potenzialmente degli ottimi TikToker, Creator e Influencer. Il loro punto di forza non è il video editing, ma l’esperienza. Il loro know-how può essere tradotto in pillole di facile fruizione per coloro che sono alla ricerca di un impiego o hanno dubbi su come compilare un CV, fino a questioni più specifiche che possono nascere direttamente dalle interazioni sui contenuti prodotti.
In questo modo anche un utente con un approccio professionale comunica in modo appropriato al canale e quindi efficace verso gli utenti, dando una nuova sfumatura al significato di infotainment.
Due profili italiani da cui prendere spunti interessanti sono @fabianamanager e @yourmillenialmentor che da tempo presidiano il canale proprio perché interessate a relazionarsi con i più giovani per fornire consigli generali e rispondere a domande di carriera. Al contrario, l’americana @tishcarmona si è verticalizzata sulla Sport industry.
Lasciare spazio alle persone
TikTok è un hub di creatività che mette le persone al centro, e gli “esperti” non sono l’unica categoria di collaboratori su cui un Employer può puntare. Di fatto, ciascun collega potrebbe essere al centro di qualsiasi contenuto video aziendale.
È possibile condividere attività svolte durante una tipica giornata lavorativa, mostrare il luogo di lavoro, condividere il video di una persona, aderire a una challenge o creare un contenuto ad hoc, come un balletto o un breve sketch. Resta tassativa la semplicità: niente o poca post-produzione, ma filmati divertenti arricchiti dalle funzionalità dell’app in modo unico.
Fornendo una visione autentica e onesta di come è la vita dell’azienda dietro le quinte, sarà più facile per i potenziali candidati immaginare di lavorare lì. Ancora più importante, consentirà persino di mostrare l’EVP a diversi gruppi demografici.
In questo caso gli esempi sono molteplici: una selezione interessante è proposta dall’esperto e creativo Paul Jacobs su LinkedIn.
TikTok & Employer Branding: cavalcare l’onda
Tutte le iniziative di successo su TikTok, i suoi cavalli di battaglia, possono essere applicate all’Employer Branding.
Creare una challenge aziendale, con relativo hashtag, è un’opportunità per coinvolgere sia gli Employee che i Candidates, diffondendo un’immagine positiva del luogo di lavoro e creando un clamore proporzionale alla creatività della sfida.
Un’altra idea potrebbe essere contattare un Creator di TikTok, con pubblico e valori che siano in linea con quelli dell’Employer Brand, e invitarlo a lavorare per un giorno e pubblicare post sull’esperienza. La collaborazione può anche perdurare, evolvendosi in un’Ambassadorship. Ugualmente valida è l’idea di valorizzare un singolo collaboratore, lasciandogli gestire l’account aziendale di modo che i contenuti siano ancora più autentici oppure rendendolo il “volto” dell’azienda. Ne sono un esempio il @washingtonpost o il celebre @cameronofwalmart1_.
Infine, ci sono gli strumenti a pagamento: TikTok Ads Manager può essere usato per creare annunci di Recruiting e offrire un report preciso dei risultati in termini di awareness o click/conversioni. Una caratteristica interessante è la possibilità di scegliere come target gli utenti in base al loro recente coinvolgimento su specifiche categorie di contenuti.
Conclusioni
I dati di TikTok in merito all’utenza italiana ne rivelano una forte crescita e la nascita di Creator di successo in molti ambiti. L’Employer Branding resta però un terreno per pionieri: le aziende che si inseriranno a stretto giro su questa piattaforma avranno un vantaggio strategico nel costruire la propria reputazione come datori di lavoro e nel parlare ai talenti (non solo) di domani.
La chiave del successo resta quella di codificare la comunicazione secondo gli standard di un canale in cui è più che mai importante intrattenere e catturare l’attenzione in pochi secondi.